Da quando l’ultracycling è diventata la mia attività professionale oltre che “ludica” lo spazio per la classica vacanza estiva si è ridotto sempre di più.
Tra gare, avventure estreme e competizioni varie, il tempo per qualche giorno di relax è sempre ridotto al minimo.
Per questo, l’idea di far combaciare le due cose, ha trovato un punto di incontro nella forma di viaggio più romantica per un amante delle due ruote: la vacanza in bici.
Volevo, però, che fosse qualcosa di rilassante, aldilà del normale stress fisico dovuto alle tante ore trascorse in sella. Abituato al pesantissimo zaino con cui spesso sono partito senza una meta precisa, e incuriosito dal numero sempre più dilagante di assetti “bikepacking” ho alzato la cornetta del telefono e contattato Michele di Miss Grape.
Il giorno seguente la mia Wilier Cento10NDR (bici da endurance che, guardavano, avevo appena iniziato a testare)aveva con se tutto l’occorrente per una vacanza in sella.
La strada non sarebbe stato un problema, volevo qualcosa che fosse “no stress”, quindi niente tabelle o percorsi predefiniti, ma solo la voglia di partire pedalando ogni giorno. Un viaggio di andata e ritorno dalla base del Monte Grappa, dove avevo lasciato parcheggiato la mia auto.
5 giorni attraverso le prealpi venete, le Dolomiti, le splendidi ciclabili alto atesine tra Bolzano, Merano e il Passo dello Stelvio, la Valtellina, e il rientro attraverso Valcamonica e Lago di Garda.
Il tutto con un assetto che mi ha consentito di pedalare ogni giorno per 200-250 km, prendendomi le giuste pause ma, al tempo stesso, con la possibilità di aumentare il ritmo dimenticandomi del bagaglio.
Una configurazione che, da questo momento in poi, mi consentirà di programmare nuove “fughe” veloci.
In fondo bastano una bici, delle luci potenti e le borse giuste per un weekend fuori porta no? 🙂