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Percorri le strade e i sentieri sterrati più belli, scala i passi di montagna fuoristrada più alti e pedalare faccia a faccia con incredibili forme di roccia. Prati erbosi, creste ventose, capanne con vista, cibo locale e birra artigianale. L’avventura inizia dall’incontaminata valle di Tires, a mezz’ora di auto da Bolzano. Inizia la tua giornata mentre il sole del mattino sale sulle spalle del Catinaccio montagna, pedala in armonia tra larici, campi e coltivazioni.
Piccoli borghi antichi e castelli ti mostreranno la strada a nord verso la città medievale di Castelrotto prima di entrare al Gardena. Il Parco Naturale Puez-Odle e l’Alta Badia ora vi aspettano con un po’ di delle vette più iconiche di tutta la regione.
Sentiti un professionista del Giro d’Italia mentre sali sul leggendario Passo Pordoi, ma per favore ricorda la tua vera natura: quella di un Gravel Grinder! Goditi di nuovo il divertimento fuoristrada con uno scorcio sul ghiacciaio della Marmolada, si scende in Val di Fassa e poi ancora, salire in silenzio raggiungendo l’Alpe di Siusi. Questo è il più grande altopiano europeo erano vacche fortunate vive ai piedi dell’imponente sagoma del monte Sassopiatto. 

Questo il giro programmato da Michele Minessi e soci e questo il loro racconto: “Il tour non è farina del nostro sacco ma comunque farina buona e nostrana dell’amico Alberto Frizziero che da qualche tempo ha organizzato una cosa molto bella che ha a che fare con il gravel in dolomiti (Dolomiti Gravel).
Vista la sua esperienza e passione non potevamo che appoggiarci a lui e ad uno dei suoi pacchetti di tour. Alberto sta cucendo a misura di bike packer tour per gravel in dolomiti, tour di ogni genere ma soprattutto, cosa che piace a noi, tour per niente scontati per veri amanti del pedalare selvatico…ovviamente ci ha accontentati.
Siamo in estate, fine di una lunga vacanza passata in van lungo l’arco alpino, ci sembrava giusto concedersi un’ultima gita per chiudere bene la vacanza, e come ogni improvvisata che si rispetti all’ultimo si aggiunge a noi Piero!
Ritrovo la sera, cena ai furgoni, preparazione borse, un saluto ad Alberto che passa a trovarci, tra un bicchiere di vino e un piattone di pasta alla carbonara si fa tardi e ci si ritira nei furgoni per la notte.
Il giorno dopo pronti via da Tires subito ci si rende conto che non sarà una passeggiata ma Alberto aveva preparato per noi delle varianti nostrane, in buona parte per sterrate si giunge all’altopiano di Siusi, e al rifugio Molignon dove in teoria finiva la tappa ma noi proseguiamo perchè abbiamo deciso che avremmo dormito in tenda da qualche parte appena avremmo trovato un posto di nostro gradimento e così è andata, superato il passo Sella sapevamo che scendendo una forestale avremmo incontrato dei capanni per attrezzi, e visto che Piero era senza tenda ne cercavamo uno per la notte per ripararci dai temporali in arrivo.
Ce lo ricorderemo a lungo, la ricerca del capanno, uno chiuso, l’altro crollato, ed eccolo ci avviciniamo, è un poco storto ma è aperto… è lui! L’entusiasmo di Piero e Giudi è incontenibile… il mio un po ‘ meno dato che mi sembrava che per farlo crollare bastava una leggera brezza.
Sono il più grande e responsabile, devo contenere questo entusiasmo delirante… ma alla fine mi lascio andare e cedo all’allegria a patto che avremmo cenato fuori e se per tutta la durata della cena non fosse crollato allora saremmo entrati… fortunatamente non è crollato, ci ha riparati dal temporale, abbiamo dormito benissimo ovviamente in terra ma con sacchi e materassini non ci è mancato nulla!
La mattina colazione con quanto rimasto e via in sella, purtroppo il meteo ripeggiorava in tarda mattinata quindi siamo rientrati saltando la parte del Vajolet ma ci siamo già stati a piedi, quindi poco male, passaggio per lago di Carezza, tante tante belle forestali e rieccoci ai furgoni pronti per fiumi di birra!

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