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Siamo ciclisti estremamente esigenti

Le nostre borse bikepacking sono progettate per chi
come noi ama le cose fatte per bene.

Noi siamo Miss Grape

Siamo un brand di borse da bici che abbiamo realizzato prima di tutto per noi perché la bicicletta e il bikepacking sono nel nostro dna.
Sarà per questo che ci accontentiamo solo del meglio: pochi fronzoli, cura dei dettagli, massima affidabilità.
Il nostro quartier generale è un vecchio spazio industriale a Rovigo, a poche pedalate da Venezia, dove ci sono vetrate luminose che sembra di stare fuori, un pavimento in cemento come le strade che pedaliamo e container spaziosi dove – quasi fossero una stanza dei giochi – nascondiamo biciclette, tavole da surf, sci.
Insomma, fare quello che facciamo ci piace davvero tanto.

Controvento per natura

Miss Grape nasce nel 2012, ma era nell’aria già nel 2005 quando l’amico Marco Costa ci ha fatto conoscere il bikepacking. In quegli anni era impegnato in lunghi viaggi in bici in giro per il mondo, aveva bisogno di organizzare i pochi bagagli, è stato un precursore del bikepacking. Grazie a lui abbiamo capito quanto fosse importante avere borse da bikepacking resistenti e quanto fosse difficile trovarle nel mercato. Così, le abbiamo fatte noi, con le nostre regole. Le volevamo indistruttibili, fatte a mano, al giusto costo: abbiamo studiato i materiali migliori, abbiamo cercato artigiani italiani con esperienza, abbiamo collegato le persone al nostro prodotto con il web.

Chi è Miss Grape?

Miss Grape – la signorina grappolo – è una bambina in carne ed ossa di nome Viola. Quando ha annunciato il suo arrivo, la mamma era impegnata nella vendemmia della cantina di famiglia. Da qui il soprannome degli amici, la piccola Miss Grape. Negli stessi giorni il papà, Michele Boschetti, stava progettando la sua linea di borse da bici. Ha deciso di chiamarla, naturalmente, Miss Grape.

Il founder

“Oggi Miss Grape è una squadra, ma fino a qualche anno fa ero un one man band. La mia passione per la bici è nata dal desiderio di andare in montagna: volevo andare a scalare ed arrivarci senza utilizzare l’auto. Quindi, malgrado la passione per le due ruote sia in me da sempre, non sono propriamente un ciclista. Mi definisco piuttosto un ex alpinista”.
Michele Boschetti | Il Nure
CEO Miss Grape
Quale pensiero associ alla bicicletta?
Mia moglie mi ha raccontato un aneddoto bellissimo. La sua professoressa del liceo un giorno le disse che andava in bicicletta perché il vento in faccia le metteva in ordine le idee. Per me la bici è proprio questo, non potevo spiegarlo meglio.
Cosa ti senti di dire a chi non ha mai pedalato?
Di provare. É facile, divertente, salutare e non ha particolari controindicazioni. La prima volta fa giusto un po’ di male al sedere, ma poi passa e torna il sorriso.
Cosa ti fa stare bene.
Mia moglie. Mia figlia. La mia famiglia. La neve. Lo sci fuoripista. La carbonara. La musica, sì la musica. La Toscana. Guidare il mio furgone, da solo. Parlare in inglese e poi spiegare che io l’inglese non lo so. Il gelato al limone ma anche quello al pistacchio. E la granita al caffè con panna e brioche. La pioggia mentre sono in tenda. La pioggia mentre pedalo. Pedalare di notte e vedere l’alba. Dormire sull’Etna e sentire il suo canto. Stare nudo in sauna ma anche al mare. Il respiro di mia figlia. Mia moglie che mi sgrida per qualcosa che mi sono dimenticato. Dormire in amaca appeso ad un albero. I tatuaggi.
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