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Il Tour Divide è L’EVENTO bikepacking. Nel mondo dello sport ci sono alcuni eventi che hanno un valore speciale, al di là della competizione. Il Tour Divide  è uno di quelli, sicuramente lo è per Sofiane Sehili che da 8 anni sognava di concludere i 4.200 km del tracciato a braccia alzate. 8 anni di sogni, di fatiche, di allenamenti, di km infiniti, per arrivare a questo 2022, quello in cui il sogno è diventato realtà.  

Il Great Divide Mountain Bike Route (GDMBR) è il percorso ciclabile fuoristrada più famoso e importante negli Stati Uniti, se non nel mondo. Il percorso attraversa il Continental Divide da nord a sud partendo da Banff, Alberta, Canada e finendo al confine tra Stati Uniti e Messico ad Antelope Wells, nel New Mexico, per un totale di 4200 km. 

Sofiane sognava di vincere questa gara da 8 anni, per lui era IL GRANDE traguardo. Avrebbe voluto provare a far segnare anche il nuovo record di velocità, ma gli incendi nel New Mexico hanno costretto l’organizzazione a modificare il percorso e quindi niente tentativo di record, sarà per un’altra volta.  

Anche se i 14 giorni 16 ore 36 minuti occorsi a Sofiane per percorrere i 4200 km del Tour divide sono davvero pochi. Sofiane è stato davvero veloce. Ha affrontato freddo, pioggia, fango, vento, fame, mancanza di sonno e fatica, tanta fatica, ma la gioia di vincere è qualcosa di davvero incredibile. E Miss Grape non può essere più felice di così, di essere stata una piccola parte nella realizzazione di questo sogno. 

Le parole di Sofiane raccontano tutto.

“Dopo 8 anni che lo sognavo, finalmente ce l’ho fatta: ho vinto il Tour Divide. 

8 anni fa ero seduto in un ristorante a Steamboat Springs, CO, a parlare con Bruno Van Wilderode. L’avevo incontrato la mattina stessa al Brush Mountain Lodge. Stavamo parlando del Tour Divide e gli ho detto “Voglio gareggiare. Penso di poterlo vincere”. Ha risposto qualcosa del tipo “Sei pazzo, è impossibile”. Che è ciò che qualsiasi persona razionale penserebbe se qualcuno senza alcuna esperienza ciclistica dicesse loro che vogliono vincere la gara bikepacking più dura del mondo.

Ma sono un individuo testardo e quando mi metto in testa qualcosa, semplicemente non la lascio andare. Nel corso di diversi anni mi sono trasformato da tourer a racer. Imparare sul campo, fare errori. L’abilità c’era, ma l’esperienza no. Mi sono preso il mio tempo, ho dovuto perseverare contro la fortuna avversa. Ma alla fine sono diventato un bikepack racer di successo. Ho conquistato importanti vittorie su alcuni dei percorsi più brutali del circuito di bikepacking.

Mi sembrava di essere in grado di poter vincere ovunque tranne che su TD. L’ho provato nel 2019, ma la più grande tempesta di neve di giugno nella storia del Colorado ha fatto deragliare i miei piani.

Avrei potuto mollare. Avrei potuto dirmi “Non hai niente da dimostrare. Hai dimostrato di appartenere all’élite di questo sport. Non hai bisogno di quella vittoria. Non cambierà nulla per te”. Ma avevo fatto quella promessa a me a 32 anni, nel 2014 quando ho avuto il momento più difficile possibile al Divide. Gli avevo promesso che sarei diventato così forte che, un giorno, sarei stato il più veloce da Banff ad Antelope Wells.

Sapere di avere quello che serve non era abbastanza. Ho dovuto farlo davvero. E così l’ho fatto. Non per dimostrarlo al mondo. Non per smentire i dubbiosi, ma solo per mantenere una promessa che ho fatto a me stesso. Perché queste sono le cose più importanti”

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