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Dai boulevard di Parigi agli sterrati del Marocco, non è certo un passaggio facile, ma Sofiane Sehili sembra trovarsi molto a suo agio in entrambe le situazioni. Francese, classe 1983, ha scoperto il mondo del bikepacking e dell’UltraCycling nel 2011: da allora non ha mai smesso di pedalare e durante il suo lungo viaggio ha saputo conquistare molti eventi importanti come Italy Divide, Inca Divide e la prima memorabile edizione della Atlas  Mountian Race. Sofiane affronta l’Ultra in un modo nuovo che rompe gli schemi tradizionali: dà il massimo all’inizio di ogni gara per guidare il gruppo e poi rallentare a un ritmo che gli permette di guidare praticamente senza prendersi alcuna pausa. Un atleta e un innovatore a suo modo “proprio come noi di Miss Grape”, ha detto Michele Boschetti (fondatore del marchio italiano di bikepacking). “Per questo siamo davvero orgogliosi di accoglierlo nella nostra piccola ma instancabile famiglia”.

Ora Sofiane è considerato uno degli ultracyclist più forti del  mondo, ma la sua prima esperienza con le gare è stato il Great Divide nel 2014. All’inizio pensava che solo dei pazzi potessero pedalare ininterrottamente per dei giorni, ma l’idea di prendere parte a questa gara lo attirava più di ogni altra cosa. Due anni dopo quella prima partecipazione ludica, è tornato su quella stessa traccia, ma con un intento ben diverso, quello di gareggiare e alla sua prima partecipazione agonistica ha chiuso al terzo posto. Da lì è iniziata la sua carriera nell’ultracycling.

Sofiane ha portato nel mondo dell’ultracycling una nuova strategia di gara, il “costante instancabile”, ovvero piuttosto che andare veloce e poi fermarsi a riposare, Sofiane tiene un ritmo blando, ma non si ferma praticamente mai. Si muove sempre. Quello che lo aiuta è la sua capacità di andare avanti senza (o con pochissimo) sonno. È un’abilità che è sia un dono sia qualcosa che si acquisisce con tanto allenamento ed esperienza.

Una strategia che lo ha portato lo scorso anno a trionfare in una delle gare più dure del mondo, la Silk Road Mountain Race, una gara a tappe di 1.800 chilometri attraverso le montagne e le valli dove un tempo transitava la Via delle Seta. Prendendo ispirazione dalla Transcontinental Race, il più importante evento europeo di ciclismo endurance, la Silk Road Mountain Race condivide lo stesso spirito di avventura. Proprio come la TCR, la gara kirghiza prescrive la completa autosufficienza: singoli o in team, i partecipanti non possono accettare alcuna forma di aiuto esterno per raggiungere il traguardo. A differenza della Transcontinental Race, la SRMR si sviluppa però su un percorso fisso – e quasi completamente fuoristrada. Sofiane ha terminato il percorso di 1.858 chilometri in 8 giorni, 14 ore e 35 minuti incredibili (8d:14h:35m), sfidando il tempo brutale, il terreno tecnico e roccioso e gli inevitabili problemi meccanici del percorso attraverso i Monti Tian Shan. È la terza persona a vincere la Silk Road Mountain Race, unendosi al vincitore del 2018 Jay Petervary (8 giorni, 8 ore, 15 minuti) e al vincitore del 2019 Jakub Sliacan (7 giorni, 6 ore e 46 minuti).

Non è  ossessionato dalla velocità, gli piace pedalare senza l’ossessione della performance e il ciclismo ultra è perfetto perchè fa scoprire luoghi e incontrare persone. La bici…è lì che Sofiane Sehili è davvero felice.

Sia con biciclette gravel sia MTB, Sofiane ha dimostrato di essere a suo agio su ogni tipo di mezzo. Predilige MTB hardtail e forcella rigida, con pneumatici 2.25 perchè si sposano alla perfezione con il suo spirito fast&light così come si sposano le borse Miss Grape, come ci spiega direttamente lui:

“Mi piace utilizzare una borsa full frame per sfruttare al meglio lo spazio offerto dal triangolo anteriore. È anche molto comodo per me perché mi piace usare una sacca per l’acqua per l’idratazione. Ho sempre una borsa per tubo orizzontale Node per batterie, cavi e caricabatterie. Uso  poi due Bud per il cibo, perché quando pedalo mi piace avere il cibo a portata di mano. A seconda delle condizioni atmosferiche, utilizzo una borsa impermeabile Cluster 7 o Cluster 13. Per le avventure brevi nella stagione calda, uso quello più piccolo. Quando le temperature rischiano di scendere e ho bisogno di più attrezzatura, utilizzo la versione da 13 litri”.

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