Andrea Tiberi è uno dei più noti biker professionisti italiani, uno che ha tatuati i cerchi olimpici sul polpaccio per ricordarsi di esserci stato davvero, a Rio, quando ha chiuso la gara in 19esima posizione dopo aver battuto un avversario più grande, pur avendo subito 7 mesi prima un importante intervento chirurgico.
E quando parla di quel periodo, Andrea Tiberi, fa riferimento a Hervè Barmasse.
“Hervè, raccontando la sua vita di alpinista, parlava dei momenti più “bassi” e più “alti” della sua carriera/vita, descrivendoli come momenti “0” e momenti “8000”. È chiaro che per un alpinista l’”8000″ significa il tetto del mondo… come per un atleta potrebbero essere i podi delle gare più importanti. Ma la filosofia che sta dietro a questa metafora è che i momenti “8000” li possiamo provare anche scalando una montagna di “soli” 3000 metri… perchè magari la strada che abbiamo fatto per arrivarci è stata talmente bella, difficile, impegnativa ed emozionante che una volta arrivati in cima, le emozioni e la soddisfazione sono uguali a quelle provate toccando il tetto del mondo. Il 21 agosto 2016 ho tagliato il traguardo di quella gara in 19esima posizione, il che non farebbe di per sé di quella giornata un “grande risultato”. Senonché quel giorno è stato uno dei viaggi più lunghi, duri e incredibili che io abbia mai fatto. Il 21 agosto 2016 alle 13.30 circa (18.30 qui da noi) mi trovavo “sull’8000” più alto che io avessi mai scalato. L’olimpiade per me è stato questo”.

Classe 1985, Andrea è un campione sia in sella che nella vita di tutti i giorni. Uno di quei ragazzi abituati a non mollare mai, guardando sempre avanti con coraggio e determinazione. Lo sport è la sua vita. “Quando non pedalo, arrampico; quando non arrampico, mi alleno con gli sci da fondo”. La sua è una passione a 360 gradi per la vita all’aria aperta. Tiberi ha concluso la sua carriera di mountain bike professionista nel 2020, ma l’amore per la bici non è certo scemato, anzi si è rafforzato passando dalle gare alla scoperta e al viaggio.
“Prima ho affrontato in solitaria il progetto Dreams Line, un viaggio attorno al Monte Bianco in 5 giorni partendo da casa e rientrando a Sauze d’Oulx, tutto d’un fiato accompagnato da uno zaino e una piccola borsa Miss Grape Node. Poi ho fatto una “ciclopellata” di due giorni

